La prima settimana di agosto sono stata in visita al “campo prova” del Gruppo Padana a Legnago VR, una mattinata di conoscenza, studio e confronto con una realtà molto importante del Veneto che seleziona e coltiva piante da fiore e da frutto, fra cui ovviamente piante da orto.
Dopo la visita in campo l’assaggio di molte varietà soprattutto di pomodoro, il confronto è stato molto interessante e costruttivo, due mondi che sembrano lontani: il mio in cucina e il loro in campo o in laboratorio.

Come ci sono arrivata?
Capita così ai miei corsi di cucina che si chiacchieri parecchio e così una delle partecipanti mi racconta che il marito fa l’agronomo e che segue in particolare l’orticoltura. Quando mi parlano di agronomia, di orti, di coltivazioni mi si accende la curiosità; conoscere l’agricoltura, le coltivazioni in ogni loro aspetto, per me è fondamentale sia per avere una formazione ampia, sia poi per approcciarmi al mondo vegetale con competenza.
Così ne esce questa possibilità di poter andare a visitare un “campo prova” e io la prendo al balzo, anche un po’ a corto di informazioni, ma sento che sarà una bella esperienza.
Gruppo Padana
È un’azienda trevigiana storica che produce piante giovani da seme o da talea che vende all’ingrosso a vivai, si occupa soprattutto di piante da fiore per ogni stagione, ma anche piante da orto o da frutto pensate per poi essere coltivate in orti o balconi privati. Questa nota finale è un dettaglio importante, perché non stiamo parlando di coltivazioni professionali, ma di un mercato, quello del privato, che è in trasformazione.
L’azienda nella sua evoluzione e ricerca ha un occhio attento alla salvaguardia dell’ambiente a partire dall’uso totale in azienda di energia rinnovabile, sino alla scelta dei contenitori nei quali vengono trasportate le giovani piante che sono totalmente riciclabili.
La rete di sviluppo del Gruppo Padana si estende in tutta Italia e in Europa, fornendo ai vivaisti un prodotto che è frutto di una ricerca meticolosa e di una coltivazione che sposa la formula di “lotta” biologica integrata, con una riduzione significativa dell’uso di agrofarmaci sia per gli operatori professionali che per il cliente privato finale.
Campo Prova
I campi prova ovviamente esistono per qualsiasi azienda faccia piante, dove vengono coltivate, fatte crescere e osservate, curate e infine scelto se metterle in commercio o meno. Viene valutata la vegetazione, la produzione, la capacità di difesa, da cosa può essere intaccata, l’esposizione alla luce, al sole, al caldo, all’umidità e tutto ciò che serve perché cresca e possa essere venduta.
Pensiamo a cosa chiediamo quando andiamo a prendere una semplice pianta da mettere sul nostro balcone: sta al sole? quanto la devo bagnare? che vaso devo mettere? posso piantarla a terra? quando fiorisce?
Ecco questi spazi servono proprio per testare e selezionare poi delle piante sane e che possano rispondere alle esigenze del cliente finale.
In questo caso questo è un “campo prova” che viene aperto alle visite dei clienti, dove hanno la possibilità di vedere e toccare con mano le piante che andranno ad acquistare per i loro vivai, fare domande e sottoporre le richieste del mercato.
Il “campo prova” viene visitato dai clienti italiani e stranieri che sono accompagnati in un percorso guidato e non è possibile visitarlo privatamente.
Piante da orto
Il campo prova vale per le piante da fiore e le piante da orto, un mercato che sta cambiando come richiesta e clientela, a pari passo con il clima. Gli orti enormi cominciano ad essere sempre meno, cambiano le generazioni e gli spazi, ma ci sono le richieste di una nuova clientela, che vuole piante da balcone, da mettere in cassettoni o piccoli giardini e da poter coltivare in autonomia. Meno piante a livello numerico, magari di varietà diverse, con l’esigenza di ridurre al minimo i trattamenti e potersi raccogliere magari due pomodori buoni auto prodotti.
Qui si è aperto un confronto molto interessante e un dialogo che ha messo in connessione il mio mondo della cucina, a quello della produzione di piante.
Verdure auto prodotte
Sempre più persone che partecipano ai miei corsi, sia on line che in presenza, oltre a scegliere con cura dove acquistare i vegetali, iniziano ad auto produrseli sperimentando piccoli orti da balcone (qualcuno mi manda anche le foto), magari anche semplicemente mettendo delle erbe aromatiche, che insegno ad avere sempre a portata di mano.
Questa nuova frontiera, oltre ad avere un impatto per me rilevante in una presa di consapevolezza delle avversità dell’agricoltura anche se in scala microscopica, diventa una nuova scommessa per i vivaisti e chi di conseguenza studia la produzione. Perché se alla persona anziana o abituata a coltivare non serve più spiegare molte cose, questa è una clientela che magari in orto non c’è mai entrata e che ha bisogno di essere informata. Ed è una clientela che va curata e coltivata come una giovane pianta.
Degustazione in campo
La mia mattinata in campo è stata accompagnata da Mirco ed è iniziata con la selezione delle varietà di pomodoro, che oltre a poterle assaggiare e valutare sia sotto il punto di vista sensoriale, seguiva con una serie di specifiche: la pianta è bella, è vigorosa, ha una buona produzione, è delicata o è forte, ha necessità di sostegno, tutti aspetti che si aggiungono al fatto che il pomodoro sia buono o meno.
Sono aspetti che onestamente io non avevo considerato, ma che vanno pari passo al risultato del raccolto.
Ho assaggiato molte varietà di pomodoro che saranno presenti nel catalogo del prossimo anno, ma anche altre che non hanno superato il test. Poi siamo passati alle melanzane che per me rimangono la pianta da orto che ha il fiore più bello, ai peperoni sia da coltivazione che da decoro alle erbe aromatiche e infine anche a qualche pianta da frutto.
Melanzane e peperoni, così come per altre piante, fanno parte anche di una delle nuove ricerche che si basano sullo sviluppo di una pianta che non diventa enorme, giusta anche da tenere in vaso e che produce comunque molti frutti anche se vengono raccolti più piccoli. Posso dire che una pianta di melanzane di questo tipo in un balcone fa una produzione sufficiente per una persona single o una coppia.












Frutti nuovi
Sui frutti e su nuovi prodotti da proporre al mercato si è chiusa la visita in campo, naturalmente sedendoci a tavola, dove tutte le cose dette sotto il sole di agosto, si sintetizzano parlando di ricette e trasformazioni.
Così mi sono portata a casa dei nuovi frutti sui quali farci dei pensieri, delle nuove conoscenze e delle consapevolezze di cosa c’è dietro la selezione e la ricerca.
Grazie al Gruppo Padana per l’accoglienza, per il confronto e l’ospitalità davvero molto apprezzata.
Un grazie particolare al dott. Giancarlo Babbo per l’opportunità di poter conoscere questa realtà e per le innumerevoli nozioni e spunti di riflessione e ricerca.
PS segnalo un’app molto utile del Gruppo Padana che si chiama Joyflo la trovate sia per Android che per IOS molto utile per privati e professionisti.







