Il 2019 lo voglio ricordare soprattutto per i viaggi ed è iniziato con un viaggio in una delle città italiane che più amo e che mi fanno bene al cuore. Bologna e i suoi portici è per me la città che mi abbraccia, che mi fa casa, che mi accoglie, mi nutre e mi custodisce.

Questo viaggio era il viaggio dell’incontro, del punto, della verifica, del chiarimento, dopo un anno difficilissimo e un momento dove tutto era da costruire per l’ennesima volta. Avevo bisogno di andare in un posto dove ci fosse qualcuno che mi poteva ascoltare, sorridere, asciugare le lacrime e un pochino viziare. A Bologna in quel momento c’era tutto ciò.

bologna

Bologna e i suoi portici

I portici di Bologna sono candidati a Patrimonio dell’Umanità. Città unica al mondo ad avere ben 38 chilometri di portici in centro città. Contando anche quelli fuori dal centro si arriva oltre i cinquanta. I portici a Bologna sono storici, risalgono all’undicesimo secolo. Nati inizialmente per prolungare in modo abusivo le abitazioni, sporgendo con una parte di stabile, si creava un supporto sotto che la sostenesse. Da qui sono stati poi regolamentati in qualche modo, osservando delle misure, per esempio che ci potesse passare un uomo a cavallo in altezza. Nel 1200 venne data come regola a chi voleva costruire, l’obbligo di creare un portico, che diveniva di gestione e manutenzione privata, ma dove il suolo era pubblico e di passaggio del popolo.

bologna e i suoi portici

I portici a Bologna sono l’abbraccio della gente. Ti accompagnano nei tragitti e ti fanno perdere nelle loro epoche storiche, con dettagli più o meno eleganti e più o meno artistici. I portici ti portano dentro ai bar e alle botteghe, dove da padrona la fa quell’innata simpatia godereccia, di questi emiliani tutti da amare.

A Bologna i portici tengono in piedi le case hanno i reumatismi e le artriti di braccia operaie.

Samuele Bersani

Il portico di San Luca

Quasi quattro chilometri continui di portici, ti accompagnano su a San Luca. Su in quel colle che sembra contemplare la grassa città. Un amico che frequentava la città diversi anni fa, mi disse che San Luca l’avevano messo così lontano e in salita apposta perché i bolognesi dovevano smaltire le troppe cose buone e grasse e mangiano.

Santuario Mariano edificato a 280 metri di altezza, di stile barocco, imponente e maestoso. Meta delle passeggiate dei bolognesi, oltre ad essere custode di opere importanti e tempio per i credenti. Al santuario si va a piedi, percorrendo questi portici che regalano giochi di luci e piccoli capitelli donati da famiglie nobili e da artisti. Gli archi sono un gioco continuo di quadri sui colli e su una periferia di una città che si spinge oltre alle sue porte. Strada amata dai ciclisti, per me San Luca è legata al giro dell’Emilia, a diverse tappe del Giro d’Italia e alla sfoglia. Come dice la leggenda, la vera sfoglia deve essere abbastanza sottile, da vedere San Luca in lontananza.

Sovente, alle due di notte, rientrando nel mio alloggio, a Bologna, attraverso questi lunghi portici, l’anima esaltata da quei begli occhi che avevo appena visto, passando davanti a quei palazzi di cui, con le sue grandi ombre, la luna disegnava le masse, mi succedeva di fermarmi, oppresso dalla felicità, per dirmi: Com’è bello!

Stendhal, descrivendo la bellezza del Portico di San Luca

Sotto i portici

I portici di Bologna sono fatti per avvolgerti. Ti avvolgono in chiacchierii e sorrisi compiaciuti, in battute grasse, in negozi unici e colorati. È inutile dirlo che amo in modo particolare i negozi di cibo, che espongono nelle loro meravigliose vetrine tortellini, mortadelle, coppacollo e forme di parmigiano che i diamanti, ciao. Vetrine dove gli occhi si riempiono e senti già lo stomaco che si prepara ad accoglierli. Bologna è bella per i suoi bar e trattorie, dove un panino con la mortazza non manca e neppure il brodo con i passatelli o i tortellini. I piccoli ristoranti storici, dove i camerieri ti servono riempiendoti di affetto, con quelle domande gentili ma simpatiche: signorina cosa la porta a Bologna oltre al nostro ristorante e a me come cameriere simpatico?

A Bologna le proposte sono varie, ma tutti hanno una storia da raccontare, inventata? chi lo sa, ma è una storia che ascolti con piacere e che ti regala un ricordo.

Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita.

Pellegrino Artusi

I portici per guardare

Bologna e i suoi portici, sono fatti anche per guardare la gente passeggiare e creare. Si sa che è un polo di creazione, di innovazione, di artisti, poeti e musicisti. La mia passione per Dalla, Cremonini, Carboni, Bersani e Guccini, poeti della musica che sanno raccontare la vita, i sentimenti, l’eros, la politica con quella nota ironica, con quella parlata così popolare e così dotta.

Se arrivi da via Rizzoli e passi sotto i portici di Palazzo Re Enzo, sbuchi su Piazza Grande, con difronte la Basilica di San Petronio. A sinistra hai il Palazzo dei Banchi che se ci cammini lungo e imbocchi via degli Orefici, arrivi nel paradiso dei negozi. A destra invece hai Palazzo Comunale o d’Accursio, che se ci entri ti ritrovi sotto altri portici, che ti accompagnano a dei chiostri e a dei giardini silenziosi. Fra Palazzo d’Accursio e San Petronio c’è il Palazzo dei Notai e in mezzo Via D’azeglio.

piazza grande bologna

Nella piazza è facile incontrare comitive di turisti, bambini che corrono, coppie che si baciano e artisti di strada. Giovani che cantano canzoni storiche, che incitano il pubblico ad accompagnarli. Musicisti che improvvisano esecuzioni.
E puoi stare seduto sui gradini del Palazzo del Re a guardare il mondo che si muove e che partorisce sentimenti e situazioni piacevoli.

Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli…


Francesco Guccini

Bologna e i suoi portici comprensivi

A Bologna la varietà di persone è compresa e accolta. C’è spazio per i turisti, per gli studenti, per i viandanti, per i viaggiatori, per senzatetto, per i creativi, per gli inventori. Bologna accoglie chi cerca rifugio, chi cerca idee, chi cerca golosità. Bologna accoglie chi ha bisogno di consolazione, chi cerca un amico e soprattutto accoglie i bolognesi. Passeggiano sotto i portici come fosse l’atrio di un unico condominio con assoluta semplicità.

bologna e i suoi portici

Di Bologna ci sarebbe molto altro da raccontare, per questa volta mi sono innamorata dei portici e ho trovato chi mi ha ascoltato, consolato e a suo modo amato.

Alla prossima Bologna.
Monica