Agosto per me vuol dire: conservare.
Conservare per me è uno stile di vita, è l’esatto opposto di buttare, di
sprecare.
Conservare è un atto sociale, politico, che rispetta prima di tutto il dono
della Terra, il lavoro delle persone e diventa un gesto economico che spesso
può essere d’aiuto per sé stessi e per gli altri.

salsa di pomodoro

Agosto e le conserve

Io li ricordo bene “gli agosto” da piccola quando abitavo a Piavon, ricordo bene le conserve che si preparavano, la cantina in cui avevo il terrore di entrare, ma che allo stesso modo mi affascinava, con tutti quei vasi impolverati messi sugli scaffali di legno. A terra i bottiglioni di vino e sopra i vasi con la chiusura a gancio e le bottiglie di salsa di pomodoro.

Ad agosto si faceva la salsa di pomodoro di cui ne ho già raccontato abbondantemente, ma si facevano anche un sacco di altre cose.

I peperoni in agrodolce, quelli che lo zio Giovanni andava a prendere dai suoi amici della montagna e che erano sodi, colorati e venivano messi a falde in piedi nei vasi.

Le cipolline, quelle piccole nei sacchetti di rete che si prendevano al mercato di Oderzo, andavano pulite e poi messe anche quelle nei vasi sempre in agrodolce.

I peperoni verdi lunghi sottaceto e anche la giardiniera, buona con il lesso e il musetto.

La frutta sciroppata, pesche e pere in modo particolare, che poi era una festa aprirle d’inverno, io l’ho sempre amata moltissimo.

Tutti questi vasi così colorati e quasi un po’ misteriosi, stavano lì in cantina per quando d’inverno non c’era niente nell’orto o per quando arrivava “qualcuno”, cioè qualche ospite e sedeva a tavola, si aprivano come un dono prezioso, come aprire un segreto, come qualcosa che profumava comunque di un’altra stagione.

Il freezer

C’è poi un capitolo a parte su ciò che andava congelato e in questi giorni mi è venuto un flash sul minestrone, altro grande lavoro di collaborazione familiare.
In grandi bacinelle venivano tagliate: carote, sedano, zucchine, fagiolini e forse cavoli o qualcosa del genere. Verdure che andavano tagliate ovviamente a mano e alle quale venivano aggiunti i fagioli. Io ricordo che potevo lavare le verdure, tagliare le zucchine che erano morbide o sbucciare i fagioli.

I fagioli poi avevano anche una conservazione a loro riservata, in sacchetti singoli, quelli so facevano poi d’inverno bolliti.
Anche i fagiolini si conservavano in sacchetti a parte con dentro magari anche qualche pomodoro maturo, per poi farle in umido d’invero.

Del minestrone ricordo quei colori magnifici all’interno delle bacinelle azzurre.
Delle chiacchiere seduti intorno, anche un po’ della noia di me bambina nell’ascoltare i discorsi dei grandi.
Del fatto che poi queste cose andavano comunque consumate d’inverno nella mia totale incoscienza di trovarmi un piatto di minestrone che era quello che avevo contribuito a tagliare sbuffando.

Oggi conservare

Oggi sembra che non sentiamo più la necessità di conservare, sembra una cosa un po’ da “sfigati”, da poveri, o da chi ha tempo da perdere. Perché conservi se poi le cose le trovi tutto l’anno?

Si vero, ma le conservo nel momento in cui sono più buone!
Spesso conservo cose che potrebbero essere buttate.
A volte capitano le occasioni e con una cifra minima si può acquistare materia prima da trasformare e anche dare un aiuto a chi produce o a chi vende, che magari qualcosa comunque recupera.

Per me poi le conserve sono una merce di scambio, sono un dono, un presente, un “grazie” detto con qualcosa da consumare alla propria tavola.

Il mercato delle conserve ha un importante ruolo oggi nell’industria alimentare, ma anche artigianale, si cerca la cosa particolare, buona, nuova e golosa.

Quello che noi facciamo in casa non andrà certo a togliere molto a questo mercato, ma ci farà capire per esempio i costi, il valore, quanto lavoro c’è dietro un vasetto di conserve magari fatto da un piccolo produttore.

Tecniche di conservazione

Se vi approcciate al mondo delle conserve oggi, molte cose sono cambiate, ma rimane il mood, il sentire, lo stile e il motivo per cui farlo.
L’evoluzione tecnologica, gli strumenti e anche la conoscenza, oggi ci danno modo di fare bene conservazione in modo casalingo. Possiamo scegliere la tecnica più adatta ai prodotti, ma anche a noi, all’uso, allo spazio che abbiamo e al consumo.

Dal freezer, al vetro, all’essiccazione ci sono una varietà di metodi che sono davvero utili e interessanti.

Vi rimando ad una serie di articoli di approfondimento che trovate poi nel blog:

Trovate poi nell’Accademia on line, diversi video corsi dedicati alle conserve, io vi aspetto in cucina.

soffritto in essiccatore