Nasce così l’idea, spinta e suggerita da Valentina, di riprodurre una sorta di Social Game Culinario. Ma i tempi sono complicati, non ci si può vedere e spostare. Provo allora a pensare cosa manca alle persone. Ieri sera si è compiuto La cena più numerosa ai tempi del #coronavirus.

L’hashtag che ha accompagnato l’evento è #cenoacasacomesefossifuori. Perchè l’intento era proprio di uscire almeno mentalmente di casa e di entrare virtualmente a casa d’altri.

Il tempo

Quello che facciamo fatica a gestire in questo momento, è il tempo Ne abbiamo troppo e non siamo abituati ad averne. Anche se si pratica smart working e un tot di ore sono impegnate, le serate e i weekend divengono lunghissimi. Per questo la cena è stata pensato il sabato sera, perché ci mancano quei tempi, di relax, incontro e festa. Ci manca un obiettivo, avere qualcosa da fare e misurare il tempo verso quell’appuntamento.

Le relazioni

L’altra cosa che ci manca ed è fondamentale per la nostra esistenza, sono le relazioni. La fortuna che in questa epoca ci siano svariate modalità di comunicare, si scontra con la realtà però di piccoli nuclei familiari che spesso si trovano anche distanti. Cos via a video chat, foto, filmati, room virtuali. L’idea di fare così una cena numerosa pur #restandoacasa, si è dimostrata invitante.

L’evento

L’evento è stato fissato per sabato 21 marzo, primo giorno di primavera, un invito ad iscriversi come #casepartecipanti, questo per coinvolgere tutti i presenti in una casa e per ribadire la raccomandazione di rimanere a casa. L’invito è stato accolto da dodici case, sparse in Veneto, anche se potevano parteciparvi case dislocate ovunque.

La cucina

La cucina è stata lo scopo. Creare un contest culinario, dove ogni casa doveva preparare un ricetta con al massimo otto ingredienti, ha messo un po’ di pepe. Ingredienti facilmente reperibili, perché di questi tempi ci è chiesto di spostarci il meno possibile. La ricetta dove essere ispirata alla condivisione, qualcosa che avremmo potuto portare ad una cena comune insieme ad amici.

L’allestimento

Per dare sprint, simpatia e spingere fantasia e creatività, i partecipanti potevano scegliere un tema. Un filo conduttore che andava dal preparare la tavola al pensare un outfit per tutti gli abitanti. Un modo anche per impegnare un pomeriggio e lavorare insieme come famiglia.

Gli appuntamenti

Dalle 14:00 del pomeriggio, fino a sera, una serie di step che chiedevano alle #casepartecipanti di interagire, elencando ingredienti, raccontando la preparazione della ricetta, fino a farci vedere come erano agghindati e come avevano preparato la casa.

Una giuria composta da quattro giudici ha seguito tutto, con interesse e anche con divertimento, dando alla fine dei giudizi espressi in voti e annunciando un podio finale.

Abbiamo visto pasta fatta in casa, piatti anni ’80, forni a legna accesi, gente sorridente e travestita. Pentole, padelle e tavole super decorate, video e tante facce davvero felici.

La videochat

Il culmine è stato raggiunto con una chiamata virtuale in videochat, non tutti siamo riusciti a vederci, ma la maggior parte era presente. Vedere volti amici e sconosciuti seduti a tavola, salutarsi in modo anche un po’ commovente che nasconde il desiderio di abbracciarsi, è stato davvero molto bello. Vedersi e dirsi delle cose anche banali, brindare tutti con un bicchiere in mano, parlarsi uno sopra l’altro, proprio come si fa ad uan cena fra amici.

La cena più numerosa ai tempi del #coronavirus

Perchè pensare ad una cena così? perché credo che abbiamo bisogno anche di questo oggi. Perchè abbiamo gli strumenti per poterlo fare, i social, le chat, tutta la tecnologia possibile e perché anche se distanti abbiamo bisogno di sentirci vicini. Abbiamoo bisogno di questa umanità che continua anche a pensare che tutto ciò finirà e che ciò che ritroveremo e ci farà ritornare in pista, sono le relazioni.

Perchè credo che la cucina, la tavola, la condivisione del cibo rimanga uno dei modi per guarire qualsiasi momento di difficoltà o almeno alleviarlo.

Perché qualcuno si ritrova solo in questa quarantena, altri lontani dai propri cari e distrarsi per una sera e spostare il pensiero ci aiuta. Per qualcuno è stato anche motivo di farsi bello, togliere la tuta o il pigiama e avere una appuntamento speciale, con persone diverse.

#andràtuttobene sicuramente se riusciamo a mantenere alta la speranza umana, anche attraverso l’espressione del desiderio di vedersi e di voler continuare a volersi bene, attraverso piccole cose.

Ce ne saranno altre? chi lo sa, vedremo quanto durerà questo tempo.

Un abbraccio virtuale a tutti partecipanti, alla giuria e anche a chi ha guardato con curiosità cosa succedeva.

Monica

Potete vedere tutte le foto se andate nella pagina dell’evento.

Pubblico qui solo la foto del piatto vincente preparato dalla #CasaKunzLeo di Bussolengo.

la cena più numerosa ai tempi del #coronavirus